STEFANIA TASCINI
TRADUTTRICE LETTERARIA E DI SAGGISTICA DELLE DISCIPLINE UMANISTICHE
FACILITATORE LINGUISTICO
" VERSO CASA" IL TRADUTTORE E IL FACILITATORE LINGUISTICO INDICANO LA DIREZIONE VERSO CASA.
La ricerca e l'approfondimento, il dinamismo del pensiero mi appassionano quotidianamente alla comunicazione , alla lettura, allo sport .
Nella traduzione letteraria tocco con mano quanto sia viva e vitale la letteratura, la parola umana che non è mai definita una volta per tutte ma si ritrova coniugandosi in forme sempre diverse eppure esatte. Di fronte alla grandezza e all'universalità di tutte le parole che vanno e vengono nel lavoro della traduzione non posso che mettere in pratica un unico principio per riuscire a lavorare bene: il feedback è la colazione dei forti.
La lettera e la parola acquistano un significato quando perdono il loro attributo di " straniere" e prendono o trasmettono, reciprocamente, la familiarità del lettore e dell'autore, dell'insegnante, dell'apprendente. Non posso dimenticare il valore della mia lingua nativa, della mia lingua madre , l'italiano , non solo nella sua forma sonora, ma nel suo essere intrinsecamente portatore di una particolare civiltà e cultura.
Si capisce molto di se stessi e della propria zona linguistica di origine quando si insegna la propria lingua madre ad apprendenti che possiedono lingue madri diverse . Le loro e le mie parole entrano in comunicazione . Per questo non è poi così corretto chiamare questa figura professionale "l'insegnante di italiano agli stranieri". Tale figura si chiama " facilitatore linguistico" . In tale contesto didattico chi impara non è solo il discente " straniero", ma anche l'insegnante. "
Imparare a imparare è il tirocinio continuo del pensiero che il mestiere di traduttore letterario e facilitatore linguistico propongono a chi decida di svolgere questi lavori senza stravolgere o far violenza né al testo , né alla persona: non si tratta di imporre, né di inculcare: si tratta di scoprire l'originale. Su tale concezione i Romantici hanno spostato del tutto il punto di partenza, spostando l' originale verso un punto di fuga proiettato all'infinito. " Dove vai tu? Sempre verso casa" leggiamo nell'Heinrich von Ofterdingen di Novalis.
Il traduttore e il facilitatore linguistico indicano la direzione verso casa, ne comunicano con fatica il presagio all'apprendente e al lettore. La fatica che provano ( che proviamo! ) è maieutica , è azione concreta che non si risolve nella mera esecuzione della propria parte di lavoro. Si risolve solo quando riescono a parlare a colui che si trova dall'altra parte, senza per altro mai sapere del tutto dove e quando quest'ultimo riuscirà a trovare la sua casa al di là della percezione del presagio... |