dell’entaglement

Italian translation: ginepraio

GLOSSARY ENTRY (DERIVED FROM QUESTION BELOW)
Italian term or phrase:entanglement
Selected answer:ginepraio
Entered by: Cristina Bufi Poecksteiner, M.A.

06:09 Sep 29, 2016
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Italian language (monolingual) [PRO]
Physics
Italian term or phrase: dell’entaglement
Einstein non poteva digerire il cosiddetto fenomeno dell’entaglement.

P.S.una traduzione italiana è praticamente impossibile?
Enni
Russian Federation
ginepraio
Explanation:
entanglement = complicated situation = (fig.) i n t r i c o , g r o v i g l i o , complicazione ,
(letterario) g i n e p r a i o >> i n t r e c c i o - n o n - s e p a r a b i l e >> s i t u a z i o n e . i m b a r a z z a n t e . e . i n t r i c a t a


Il fenomeno dell'Entanglement, parola inglese traducibile con il termine di “intreccio-non-separabile” (ma che sta anche a significare “situazione imbarazzante”) è un fenomeno quantistico in cui lo stato quantico di due oggetti risulta strettamente dipendente l'uno dall'altro, anche se questi oggetti sono separati spazialmente.

L'esempio classico usato per descrivere l'Entanglement quantistico è un sistema costituito da due particelle (tipicamente due elettroni appartenenti allo strato più esterno di un atomo o di una mole-cola) che hanno la caratteristica di mantenere sempre i loro spin in direzione opposta. In parole po-vere si osserva che una stessa zona attorno al nucleo di un atomo può contenere al massimo due e-lettroni e che per di più le due particelle si devono muovere in modo perfettamente complementare per poter condividere quella zona. Questa complementarietà è indicata da quello che viene chiamato con il termine inglese spin assimilabile al movimento di rotazione di una trottola, la quale può gira-re in un senso (spin-su) e in senso opposto (spin-giù). Per tornare all'esempio degli elettroni, è co-me dire che due elettroni non possono condividere la stessa zona di influenza rispetto al nucleo se non mantengono costantemente uno lo spin-su e l'altro lo spin-giù.
Il fenomeno descritto è a dir poco bizzarro, tanto che lo stesso Einstein lo etichettò come una sini-stra azione a distanza e considerò tutta la teoria quantistica “incompleta” in quanto portava a feno-meni di non località.
Per capire meglio le perplessità manifestate da Einstein occorre ricordare che quando si entra nel campo quantistico le misurazioni effettuabili sulle particelle sono di tipo statistico o “probabilistico”. Non esiste infatti la reale possibilità di individuare una singola particella in una ben definita porzione di spazio ma solamente la probabilità che la particella si trovi in quella porzione e quindi ci si trova nell'impossibilità di predire lo stato della particella. Lo stesso vale per lo spin, che quindi può essere misurato (su o giù) ma non può essere fissato ad un valore determinato in un tempo de-terminato.
Dato che, in presenza di entanglement, qualunque sia il valore dello spin assunto da una delle due particelle, il corrispondente valore assunto dall'altra particella è sicuramente opposto al primo, si ar-riva alla conclusione che tale statistica si applica al “sistema” composto dalle due particelle e non alle singole particelle.
Un'implicazione non banale di quanto detto è che se due particelle entangled venissero separate (non importa se di pochi micron o di anni luce) il tempo di reazione per mantenere in opposizione lo spin della particella entangled sarebbe sempre zero e quindi la velocità di trasferimento dell'informazione (cioè lo spazio percorso diviso il tempo necessario a percorrerlo) sarebbe infinita.
Einstein, che aveva scoperto il limite invalicabile della velocità della luce per tutti gli oggetti dotati di massa, non poteva quindi considerare la nuova teoria quantistica molto “simpatica”. Infatti, per accettare l'entanglement quantistico, è necessario ipotizzare una situazione al di fuori dello spazio-tempo classico (quello che viene detto appunto fenomeno di non località) in cui tutto è istantaneo e non collocato nello spazio.
Nel 1935 Einstein, insieme a Podolsky e a Rosen costruirono il cosiddetto paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen (paradosso EPR) cioè un esperimento ideale che si proponeva di evidenziare l'incompletezza (se non addirittura l'inconsistenza) della teoria quantistica.
L'esperimento è in realtà solo una congettura ma porta alla dimostrazione logica che una misura eseguita su una parte di un sistema quantistico può modificare istantaneamente il risultato della misurazione eseguita su un'altra parte dello stesso sistema quantistico.
Dato che tale effetto è indipendente dalla distanza che separa le due parti, fu chiamato azione istantanea a distanza ed è chiaramente incompatibile con la teoria della Relatività ristretta di Einstein.
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/le-radici-dell-039...

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Cristina Bufi Poecksteiner, M.A.
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4 +1ginepraio
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entaglement
ginepraio


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entanglement = complicated situation = (fig.) i n t r i c o , g r o v i g l i o , complicazione ,
(letterario) g i n e p r a i o >> i n t r e c c i o - n o n - s e p a r a b i l e >> s i t u a z i o n e . i m b a r a z z a n t e . e . i n t r i c a t a


Il fenomeno dell'Entanglement, parola inglese traducibile con il termine di “intreccio-non-separabile” (ma che sta anche a significare “situazione imbarazzante”) è un fenomeno quantistico in cui lo stato quantico di due oggetti risulta strettamente dipendente l'uno dall'altro, anche se questi oggetti sono separati spazialmente.

L'esempio classico usato per descrivere l'Entanglement quantistico è un sistema costituito da due particelle (tipicamente due elettroni appartenenti allo strato più esterno di un atomo o di una mole-cola) che hanno la caratteristica di mantenere sempre i loro spin in direzione opposta. In parole po-vere si osserva che una stessa zona attorno al nucleo di un atomo può contenere al massimo due e-lettroni e che per di più le due particelle si devono muovere in modo perfettamente complementare per poter condividere quella zona. Questa complementarietà è indicata da quello che viene chiamato con il termine inglese spin assimilabile al movimento di rotazione di una trottola, la quale può gira-re in un senso (spin-su) e in senso opposto (spin-giù). Per tornare all'esempio degli elettroni, è co-me dire che due elettroni non possono condividere la stessa zona di influenza rispetto al nucleo se non mantengono costantemente uno lo spin-su e l'altro lo spin-giù.
Il fenomeno descritto è a dir poco bizzarro, tanto che lo stesso Einstein lo etichettò come una sini-stra azione a distanza e considerò tutta la teoria quantistica “incompleta” in quanto portava a feno-meni di non località.
Per capire meglio le perplessità manifestate da Einstein occorre ricordare che quando si entra nel campo quantistico le misurazioni effettuabili sulle particelle sono di tipo statistico o “probabilistico”. Non esiste infatti la reale possibilità di individuare una singola particella in una ben definita porzione di spazio ma solamente la probabilità che la particella si trovi in quella porzione e quindi ci si trova nell'impossibilità di predire lo stato della particella. Lo stesso vale per lo spin, che quindi può essere misurato (su o giù) ma non può essere fissato ad un valore determinato in un tempo de-terminato.
Dato che, in presenza di entanglement, qualunque sia il valore dello spin assunto da una delle due particelle, il corrispondente valore assunto dall'altra particella è sicuramente opposto al primo, si ar-riva alla conclusione che tale statistica si applica al “sistema” composto dalle due particelle e non alle singole particelle.
Un'implicazione non banale di quanto detto è che se due particelle entangled venissero separate (non importa se di pochi micron o di anni luce) il tempo di reazione per mantenere in opposizione lo spin della particella entangled sarebbe sempre zero e quindi la velocità di trasferimento dell'informazione (cioè lo spazio percorso diviso il tempo necessario a percorrerlo) sarebbe infinita.
Einstein, che aveva scoperto il limite invalicabile della velocità della luce per tutti gli oggetti dotati di massa, non poteva quindi considerare la nuova teoria quantistica molto “simpatica”. Infatti, per accettare l'entanglement quantistico, è necessario ipotizzare una situazione al di fuori dello spazio-tempo classico (quello che viene detto appunto fenomeno di non località) in cui tutto è istantaneo e non collocato nello spazio.
Nel 1935 Einstein, insieme a Podolsky e a Rosen costruirono il cosiddetto paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen (paradosso EPR) cioè un esperimento ideale che si proponeva di evidenziare l'incompletezza (se non addirittura l'inconsistenza) della teoria quantistica.
L'esperimento è in realtà solo una congettura ma porta alla dimostrazione logica che una misura eseguita su una parte di un sistema quantistico può modificare istantaneamente il risultato della misurazione eseguita su un'altra parte dello stesso sistema quantistico.
Dato che tale effetto è indipendente dalla distanza che separa le due parti, fu chiamato azione istantanea a distanza ed è chiaramente incompatibile con la teoria della Relatività ristretta di Einstein.
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Cristina Bufi Poecksteiner, M.A.
Austria
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agree  Luca Colangelo
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  -> grazie Luca
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