GLOSSARY ENTRY (DERIVED FROM QUESTION BELOW) | ||||||
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00:55 Jul 20, 2020 |
English to Italian translations [PRO] Science - Biology (-tech,-chem,micro-) Additional field(s): Medical (general), Science (general), Journalism | |||||||||||
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Selected response from: Cristina Bufi Poecksteiner, M.A. Austria Grading comment
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Summary of translations provided | ||||
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5 +2 | geosmina |
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geosmina Definition from Greenreport.it: La geosmina è un composto organico che altera la qualità dell’acqua potabile. Si forma dal metabolismo batterico, fra cui gli streptomiceti. Conferisce odore e sapore terrosi. Componenti che alterano la qualità dell’acqua Composti organici: ... geosmina (dal metabolismo batterico, conferisce odore e sapore terrosi) http://www.microbiologia.unige.it/dpb/MicroApplicata/appapp0... La geosmina è il composto che dona al terreno quel suggestivo odore che è un mix di fungo, muffa e terra così caratteristico della primavera, soprattutto dopo un acquazzone o dopo che si scava. Il naso umano è così sensibile al composto che possiamo rilevarlo già in quantità infinitesimali. 100 parti per trilione. Al John Innes Centre, spiegano che «In altre parole, possiamo percepire la geosmina meglio di quanto gli squali sono in grado di rilevare il sangue». Gli streptomiceti sono batteri che hanno un’importanza planetaria: una serie di composti organici, tra cui armi chimiche per combattere i loro nemici nel suolo e che vengono sfruttate anche per uso umano come antibiotici tra i più efficaci al mondo. Questi batteri producono anche la geosmina e tutta una serie di altri composti organici volatili (COV) e i ricercatori fanno notare che «Mentre le specie di Streptomyces variano drasticamente nei tipi di molecole che producono come antibiotici, tutte, senza eccezione, producono geosmina». Uno degli autori dello studio, il britannico Mark Buttner del Department of molecular microbiology del John Innes Centre – Norwich Research Park, spiega che «Il fatto che producano tutti geosmina ci ha suggerito che conferisca un vantaggio selettivo ai batteri, altrimenti non lo farebbero. Quindi, sospettavamo che stessero segnalando qualcosa e la cosa più ovvia sarebbe qualche animale o insetto che potesse aiutare a distribuire le spore degli Streptomyces». Per scoprire cosa potesse essere attratto dall’odore di geosmina, Paul Becher e il suo team della Sveriges lantbruksuniversitet che hanno guidato i ricercatori, hanno creato una rete di trappole innescate con streptomiceti, mentre altre trappole sono state innescate con sostanze di controllo. Questi esperimenti hanno rivelato che i collemboli erano attratti dall’esca degli streptomiceti e ulteriori esperimenti controllati condotti in laboratorio prevedevano l’inserimento di collemboli uno alla volta, ad intervalli di 20 minuti – per evitare l’effetto mandria – in un tubo a Y per osservare se seguivano l’odore di geosmina o altri COV. Poi il team ha utilizzato un metodo chiamato elettroantennografia, che prevede l’inserimento di minuscoli elettrodi nelle antenne lunghe 1.5 millimetri dei collemboli per poi osservare le loro risposte a una successione di molecole odorifere. Da queste esperimenti e osservazioni è emerso chiaramente che i collemboli sono fortemente attratti dalla geosmina e da un altro composto dall’odore terroso prodotto dagli streptomiceti: il 2–metilisoborneolo (2-MIB). Ma perché, mezzo miliardo di anni fa, si è evoluta questa relazione da quando il genere Streptomyces ha fatto la sua comparsa sul pianeta e proprio nello stesso periodo in cui i Collembola si sono separati dagli insetti? Lo studio rileva che «La geosmina e il 2-MIB sono segnali chimici che guidano i collemboli agli streptomiceti come fonte di cibo privilegiata», si tratta di qualcosa che uccide altri organismi come i nematodi e i moscerini della frutta, ma al quale i collemboli possono resistere perché hanno una batteria di enzimi che li disintossicano dagli antibiotici prodotti dagli Streptomyces. In cambio, i collemboli aiutano gli streptomiceti a disperdere le loro spore in due modi: attraverso la defecazione e con la distribuzione delle spore che si attaccano su di loro. Il team internazionale di ricercatori ha scoperto che le spore degli streptomiceti sopravvivono al passaggio nell’intestino dei collemboli per dare origine a nuove colonie di Streptomyces. Secondo Buttner, «C’è un vantaggio reciproco. I collemboli mangiano gli streptomiceti, quindi la geosmina li attira verso una preziosa fonte di cibo. E i collemboli distribuiscono le spore, sia quelle finite sui loro corpi che nelle loro feci, che sono piene di spore vitali, quindi gli streptomiceti si disperdono. Questo è analogo a quello che fanno gli uccelli che mangiano i frutti delle piante. Ricevono cibo ma distribuiscono anche i semi, a beneficio delle piante». Fonte Aree protette e biodiversità | Economia ecologica | Scienze e ricerca L’odore della primavera. Come si è evoluto il profumo di terra bagnata e perché piace così tanto a uomini e animali https://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita... Example sentence(s):
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