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English to Italian translations [Non-PRO] General / Conversation / Greetings / Letters
English term or phrase:In the 1460s
In the 1460s he was a knight in the household of the Duke of Viseu, Dom Fernando, who appointed him Alcaide-Mór or Civil Governor of Sines and enabled him to receive a small revenue from taxes on soap making in Estremoz.
... E a dirla tutta, potreste anche fidarvi sulla parola, che è quella di un'universitaria, membro di un centro di ricerca e autrice specializzata : )
Naturalmente, il mio non è per questo un punto di vista "più autorevole" (sono da sempre contro il principio d'autorità); tuttavia esistono opinioni più fondate di altre, per il semplice motivo che si basano sui fatti.
Allego qualche esempio preso a caso dalla marea di esempi che affollano la rete; sono presi tutti da siti più che affidabili, o siti di istituzioni, o di università, o di riviste storiche ecc.
Secondo me il problema è che nella vostra mente gli anni '60 sono soltanto *gli anni Sessanta*, cioè quelli del XX secolo. Ma non è così... è un filtro vostro, derivante forse dal fatto che i soli anni '60 di cui siete abituate a sentir parlare sono quelli del secolo scorso.
"Gli anni Sessanta" (non a caso con iniziale maiuscola) sono solo un caso particolare della categoria "anni '60" che esiste in ogni e qualsiasi secolo storico. Infatti l'espressione è assolutamente diffusa e comune fra gli storici nonché fra gli specialisti di letteratura antica, storia delle religioni, storia delle idee, ecc. ecc.
Quanto alla differenza, a costo di ripetermi, vi invito a riflettere sul semplice fatto che, se esistono due espressioni *diverse*, una sfumatura c'è di fatto.
E in questo caso specifico questa differenza sarebbe rilevante per il significato.
La nota di fondo, generale, è che non si dovrebbe intervenire su un testo *a meno che non sia strettamente necessario*, ed in questo caso, per svariate ragioni, non lo è.
che, dal punto di vista quantitativo, numerico, non ci sia differenza tra il dire "negli anni 60" e il dire "negli anni tra il 60 e il 70 (o meglio 69)". Gli anni 60 SONO gli anni tra il 60 e il 69. Riallacciandomi al mio primo intervento, la differenza che io colgo ( e non è detto che ci sia, stiamo parlando di orecchio, di sensibilità linguistica, di per sé soggettiva) sta nelle ambientazioni, nelle collocazioni temporali che associo ad espressioni come "gli anni Sessanta". Dire gli anni Sessanta del III secolo d. C. , ad esempio, sarebbe come dire che "Platone si tolse le flip-flop" per indicare i sandali infradito che si usavano anche nell'antichità. Sono sottigliezze, sfumature, magari prive di fondamento, ma siccome c'è un'alternativa, userei quella (ovvero la soluzione proposta da Adami).
Spiegazione interessante, mia cara, ma non sono d'accordo, non riesco a cogliere la differenza fra le due espressioni che, per me, significano entrambe "nel corso del decennio". Anche "negli anni 60 del Quattrocento" sta per "dal 1460 al 1470" (quando, sennò? è sempre quel decennio lì). Continuativamente o con interruzioni si capisce semmai, dall'ulteriore contesto... Buon uikkend! :-)
La prima: "decade" è poco pulito come termine. In italiano corretto un gruppo di dieci anni è un "decennio"; la "decade", propriamente, è un insieme di dieci giorni. Solo negli ultimi tempi l'uso si è indebitamente esteso.
La seconda: dire "negli anni sessanta del Quattrocento" e dire "negli anni fra il 1460 e il 1470" non è affatto la stessa cosa. Nel primo caso, si indica un'estensione temporale indefinita, che può situarsi in un punto qualunque del continuum e durare più, o durare meno (sei mesi; tre anni; nove anni etc.); nel secondo caso, invece, si indica un'estensione temporale più precisa (grosso modo dal 1460 al 1470).
Nel caso del Kudoz in questione, ovviamente, la differenza è abissale. D'altronde, se l'autore avesse voluto scrivere "fra il 1460 ed il 1470", l'avrebbe fatto.
non sono contraria alle decadi, né mi sognerei di sostenere che le decadi non esistevano a quell'epoca. Stavo parlando del modo di dire "anni Venti", "anni Sessanta"e via dicendo.
Le decadi sono sempre esistite, non sono appannaggio contemporaneo : ))
Tornando seri: attenzione a non confondere i punti di vista. Nelle opere storiografiche, o a contenuto storico, è abitudine comune (e necessaria) collocare i fatti in un arco di tempo. Qui l'arco di tempo corrisponde a un dato decennio, tutto qui. Non è un anacronismo. Non è come scrivere che Dom Fernando misurava il tempo in decenni (anche se lo faceva di sicuro pure lui), è il punto di vista dello studioso, dello storico, del romanziere, dell'autore insomma.
E poi scusa, ma il decennio cui hai dato l'agree non è anche lui una decade? : )
Se può essere utile, da specialista dell'antichità posso confermare che nelle pubblicazioni scientifiche espressioni simili si usano. NB personalmente ho dato l'agree solo ad Elena, ma non perché la scelta di Giulia sia meno corretta, anzi: è persino più frequente.
sull'orecchio, e non su prove documentali, dico che "anni Sessanta del Quattrocento" è un'espressione stranissima, che non userei mai, perché accomuna un modo di concepire il tempo (in decadi) tipico dell'età contemporanea, in cui gli stili di vita, le mode, la congiunture durano poco e cambiano con una rapidità sempre maggiore, con un secolo che appartiene a un altro mondo, a un passato remoto. Non metto in dubbio che qualcuno usi l'espressione, anzi, vedo dal link postati da Giulia che effettivamente c'è chi lo fa ma (e tanti che gli danno ragione!), ma personalmente trovo più consona, più azzeccata la soluzione proposta da AdamiEccetera.